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Come creare una password sicura e memorizzabileLe password e i PIN fanno ormai parte della nostra vita e, anche se molti di noi ne farebbero volentieri a meno, dobbiamo riconoscere che esse proteggono i nostri dati e il nostro denaro da eserciti di malintenzionati. Gli esperti di sicurezza raccomandano di scegliere sempre password con due caratteristiche: lunghe e robuste. Sul significato del primo termine basta dire che la password dovrebbe almeno 8 caratteri. Ma che cosa significa "password robusta"? Vuol dire essenzialmente "difficile da ricostruire", "non banale".Tanto per intenderci, un PIN del tipo 12345 o 88888 non verrebbe mai rilasciato da una banca. Espone infatti a grossi rischi anche usare il proprio nome o cognome, cosÏ come quelli dei familiari, stesso discorso per propria data di nascita. Ma neppure un nome comune come ALBERTO o MAMMA rappresenta una password sicura, perchÈ qualsiasi parola di senso compiuto Ë inclusa nei tradizionali dizionari, il cui lemmario Ë il primo a essere incluso nei programmi con cui gli hacker che scandagliano milioni di possibilità di combinazioni tra le lettere.
In caso contrario ci limiteremo a una password alfanumerica, come n25s67op23. Creare la password non Ë difficile, ma come si fa a memorizzarla? Annotarla da qualche parte non Ë nÈ saggio nÈ comodo. Un trucco consigliato da molti Ë quello di inventare quelle che in inglese si chiamano passphrases, ovvero password che siano "acronimi" di frasi di facile memorizzazione, ovvero password che derivino dalle iniziali delle parole che costituiscono una frase - possibilmente una in cui alcuni caratteri siano sostituibili con numeri. Per esempio chf30pf31, che corrisponde alla frase "chi ha fatto trenta puÚ fare trentuno", Ë una password lunga, ma facile da ricordare. Un altro esempio potrebbe essere la sequenza apparentemente criptica 30ghnc469 che sta per "trenta giorni ha novembre con aprile giugno e settembre", dove i numeri 4, 6 e 9 sostituiscono i nomi dei mesi. Il principio dovrebbe essere chiaro, ma richiede un'ulteriore precisazione. Almeno per quanto riguarda la lingua inglese, gli
hacker sono già cosÏ progrediti da avere inventato programmi che convertono le sequenze fisse di parole (come quelle dei proverbi
oppure gli incipit delle canzoni) in "passphrases". Questo significa che, se una frase potenzialmente produce molti risultati su
Google perchÈ Ë un'espressione "fissa" e "cristallizzata" in una lingua, Ë meglio non sceglierla. Ulteriori approfondimenti sono consultabili sul canale Software per la gestione delle password o sulla sezione sicurezza del blog SoloDownload. Autore: Daniele Grattieri
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